“Ferità” è il titolo della mostra fotografica realizzata dall’artista Valentina Gaudiosi nell’ambito della campagna “Sai di cosa si tratta?” per il progetto “Libere Tutte”. Gli scatti raccontano una realtà scomoda ed agghiacciante: quella della condizione di schiavitù in cui ancora oggi versano le vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale.
Le immagini in mostra e le drammatiche storie che rappresentano, oltre a colpire per un profondo e commovente valore artistico, raffigurano una significativa testimonianza sul tema della tratta degli esseri umani.
Protagoniste sono otto ragazze, otto giovanissime donne che hanno subito in prima persona un simile orrore. Nelle loro mani, nei loro occhi, nelle cicatrici sul loro corpo, tutto il dramma di un’esperienza terribile, una prigionia fisica e morale che lascia un segno indelebile nella vita delle vittime.
Una realtà dolorosa e spietata, fatta di donne che hanno subito così tanto, e in modo così involontariamente coraggioso, da essere arrivate al punto di credere che ciò che sono costrette a fare sia l’unico modo per non arrendersi. Un mondo tenuto nascosto dall’ipocrisia, dall’ignoranza e dall’indifferenza della società, di chi rimane in silenzio o ancor peggio di chi fa finta di niente.
ARCI LEVANTE: un vento di idee, esperienze e buone pratiche
Un’associazione di promozione sociale che si propone di favorire l’aggregazione e la socializzazione, valorizzando il confronto in ogni sua forma. Un circolo ARCI dove poter sviluppare socialità, mutualismo, partecipazione e sviluppo del senso di comunità e di cittadinanza attiva.
Il traffico di donne a scopo di sfruttamento sessuale è una forma di criminalità organizzata internazionale, in costante aumento, che permette di realizzare alti profitti con rischi poco elevati per i trafficanti. Migliaia di donne provenienti dall’Africa o dall’Europa orientale sono coinvolte in questo traffico e ridotte in condizioni di violazione dei loro diritti umani fondamentali. Solo una piccolissima parte di casi vengono denunciati, e le condanne dei trafficanti sono rare.
Più di un terzo delle donne straniere costrette a prostituirsi in Italia sono nigeriane. Il “juju” è una forma di giuramento utilizzato nella tratta delle nigeriane per sottomettere le ragazze alla volontà del trafficante. Il native doctor, una sorta di prete, mette in scena una cerimonia servendosi di alcuni feticci della ragazza (peli pubici, peli delle ascelle, unghie, sangue mestruale, indumenti intimi) per allestire riti voodoo contro di lei nel caso rompesse la promessa di non tradire mai il trafficante: tradire il giuramento juju significa andare incontro alla morte o la follia, della ragazza o dei suoi familiari.
Il 90% dei migranti arrivati in Europa negli ultimi anni è vittima dei trafficanti di esseri umani. La maggior parte di loro sono ridotti in condizioni di vera e propria schiavitù per lo sfruttamento sessuale e lavorativo. Nel mondo, le vittime di tratta sono tra i ventuno e i trentacinque milioni. In Italia, il fenomeno della tratta riguarda dalle cinquanta alle settantamila donne costrette a prostituirsi. Il giro d’affari complessivo supera i centocinquanta miliardi di dollari.
Il calvario delle vittime di tratta inizia già in Nigeria, un paio di anni prima dell’arrivo in Italia, quando vengono adescate dai trafficanti. Nella maggior parte dei casi, le vittime sono analfabete, provengono da famiglie numerose e molto povere, facili da convincere con la prospettiva di un lavoro in Europa come babysitter o parrucchiera. Molto spesso sono proprio i familiari a spingere la ragazza a prestare giuramento, attirati dall’idea dei soldi che la figlia potrà in Nigeria, una volta arrivata in Europa.
Le immagini ed il testo riportati fanno parte della campagna di comunicazione “Sai di cosa si tratta?” per il progetto “Libere Tutte” Per saperne di più, consulta il sito www.liberetutte.it
Apri il video per conoscere i dettagli del progetto
Stella nera di Francesco Di Bella
Stella Nera è un brano contenuto nell’album ‘O diavolo (pubblicato dall’etichetta La Canzonetta nel 2018) di Francesco Di Bella, storica voce dei 24 grana, che ha contribuito ad arricchire la campagna di comunicazione “Sai di cosa si tratta?” prodotta, con il coordinamento della capofila del progetto Arci Salerno, dall’agenzia di comunicazione La Balena (che ha anche prodotto il videoclip scritto, diretto e montato da Valentina Gaudiosi e Angelo Cariello).
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